San Michele a ritroso nel tempo. Scoperta del territorio sammichelano dalla sua storia più recente sino alla preistoria
Partendo dalla Villa Comunale "Marcello Palmi sano", ci avviamo verso la Pinacoteca - Biblioteca "Salvatore Cavallo" - costruita in onore del costruttore della sede parrocchiale del paese e predisposta per accogliere una collezione di quadri del figlio e artista Stefano. Costui realizzò il progetto architettonico della Chiesa intitolata al santo patrono San Michele Arcangelo (1935) , prossima tappa del percorso. Successivamente ci dirigiamo verso Piazza Dante, ove è sita la Chiesa Madre, edificata tra il 1876 - 1882, e che espone due lastre marmoree sulla sua facciata, le quali pongono in rilievo dei momenti importanti nella storia della fondazione del paese.
Nella stessa piazza Dante si osserverà il Monumento dei Caduti che, con l'elevazione dei suoi cinque pilastri, costituisce l'espressione simbolica di una pace conquistata faticosamente nei cinque continenti grazie al sacrificio umano di innumerevoli soldati nelle due guerre mondiali. Dopo una passeggiata per le prime vie dell'originario villaggio, ammirando i fregi di mensole e portoni, manifestazioni artistiche di scalpellini sammichelani, ci si ritrova in Piazza Marconi, nucleo originario della giovane cittadina, una volta sede dell'aia
prospiciente 'Massaria Nova', come veniva chiamato il luogo dagli abitanti delle campagne circostanti fino a un paio di secoli fa ... e ancora oggi.
Alle sorti di Masseria Nova si legarono anche le vicende della Masseria Ajeni, attuale borgo antico a un chilometro di distanza che andremo a visitare, scenario caratteristico di molti presepi viventi allestiti negli anni scorsi.
Dopo una piacevole pausa pranzo presso una trattoria tipica, si prosegue per un altro luogo significativo per lo sviluppo urbano di San Michele Salentino, l'ex-Masseria S.Giacomo, ora sede di una rinomata sala ricevimenti, ove visitemo una delle più belle chiese rupestri del luogo, S. Maria della Grottella, legata anch'essa alla storia del monachesimo in grotta comune a tutta la Puglia.
Qui, infatti, arretriamo nel tempo verso il periodo della dominazione bizantina della Terra d'Otranto, quando parte delle campagne sammichelane, per lo più formate da fitta boscaglia, costituivano il limite più settentrionale del bosco di Oria, e quindi, l'area era attraversata presumibilmente dal famoso Paretone di Virginio. Pur non essendoci ora più traccia visibile, esso resuscita echi dell'alto medioevo, della contesa territoriale longobardo-bizantina, ma anche richiami più remoti, risalenti al tempo dei Messapi.
Ne ricostruiamo il ricordo percorrendone un possibile tratto e costeggiando il confine della antica foresta oritana, passando, quindi, dinanzi alla Masseria Archivecchi, sede ipotetica di un antico insediamento messapica.
Volendo ancora proseguire si raggiunge il parco Augelluzzi, un meraviglioso tratto di bosco misto a macchia mediterranea idoneo a respirare aria pura e a praticare arte motoria di ogni genere.
Nelle vicinanze del parco è situata la Grotta Augelluzzi, ove sono stati rinvenuti resti di un villaggio capannicolo dell'età del bronzo (tra il IX e il VII secolo a.C.). È stata infatti accertata la presenza dell'uomo di Neanderthal (paleolitico medio, 185.000-35.000 a.C.).
Come itinerario finale e come riposo dell'anima si può visitare la Chiesetta della Madonna di Pompei, costruita grazie alla donazione della Sig.ra Domenica Galetta, sposata con Oronzo D'Amico, la quale era molto legata al culto mariano. Edificata da maestranze locali negli anni venti crollò quasi completamente nell'anno 1960.
Dopo 48 anni, l'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Alessandro Torroni, l'ha ricostruita nel 2009 con fondi europei regionali e comunali mantenendo la struttura originaria.